Pomarium Bressanone, Concorso, 2° Classificato
Il progetto che ha come obiettivo la valorizzazione delle qualità storico-paesaggistiche del Pomarium attraverso il recupero di alcuni segni e l’inserimento di nuovi elementi di design contemporaneo per la fruizione del parco. I materiali scelti e il disegno complessivo danno origine ad un parco in cui innovazione e tradizione dialogano armonicamente. L’andamento altimetrico è stato rispettato, così come ricostruito l’ambiente del frutteto secondo la maglia storica e mantenuta la percezione dello spazio. I nuovi edifici sono stati collocati in modo da non contrastare le principali visuali storiche ma piuttosto introdurre nuovi punti di vista. L’area centrale riprende le caratteristiche paesaggistiche più significativa del Pomarium, cioè l'assoluta regolarità del sesto di impianto degli alberi e il suo particolare andamento altimetrico, caratterizzato da un’ampia superficie centrale circondata da un bordo perimetrale rialzato, nel progetto inerbito su tre lati e sul lato sud disegnato da gradoni in pietra affacciati verso un nuovo canale di bordo e il Palazzo. L’attuale pergola, che ne segna il percorso perimetrale su tre lati, è sostituita da una semplice e leggera struttura in ferro a passo variabile, per avere alcune aperture verso il frutteto e le viti vengono mantenute. Viene ripristinato il percorso storico in diagonale, realizzato un percorso di accesso alla Casina estiva e riproposti i canali d’acqua che in parte ricalcano il tracciato della pianta Paderle. Gli elementi che disegnano il nuovo accesso, ossia la passerella e il chiosco, sono pensati come un unico elemento in metallo lavorato al laser che segue i dislivelli del terreno e conduce verso il Pomarium. L’edificio visitatori è stato collocato in corrispondenza dell’arrivo della passerella, così da essere baricentrico rispetto ai due ingressi (quello nuovo e quello dal Museo diocesano) e, con la scritta “Pomarium” in metallo, costituire una sorta di porta al giardino. La pianta lunga e stretta fortemente integrata alla pergola, unita alla trasparenza della facciata dello spazio caffé – multifunzionale, disegna un edificio leggero e trasparente affacciato verso il Pomarium come una sorta di serra nel parco. Le varietà selezionate delle piante da frutto è orientata al recupero delle varietà antiche originarie dell’Alto Adige. I nuovi filari sono suddivisi per specie in direzione nord-sud, così da avere una percezione uniforme lungo l’asse nord-sud mentre la vista sull’asse ovest-est mostra una diversità tra tutte le specie. Alcuni filari di meli dell'impianto intensivo attuale, vengono mantenuti nella prima fase come 'memoria storica' per ottenere degli schermi visivi e vegetazione corposa e poi ridotti man mano che le altre piante cresceranno. Per ottenere vaste zone d’ombra sin dal primo anno sono previsti gruppi di alberi di Robinia messi a dimora tra i filari giovani delle piante da frutto a formare una sorta di ‘nuvola’ sovrapposta al sesto d’impianto regolare del frutteto. Mentre il frutteto crescerà le robinie saranno diradate sino a lasciare solo dei sottili tratti a filare irregolare tra gli alberi da frutto. L’area a sud è stata disegnata come uno spazio extra moenia che permetta la percezione del muro sud del Pomarium come unità e riproponga la memoria dell’antica visuale che si aveva dalla campagna, disegnando un ampio prato a ridosso del muro storico delimitato da un lato dall’edificio per servizi, caratterizzato dal rivestimento in legno e dalla copertura a doppia falda in cemento. L’ingresso da sud è disegnato da un basso elemento continuo di legno che, insieme ai gruppi di graminacee ridisegna i bordi e conduce la vista verso l’ingresso al Pomarium, ponendolo in continuità con il percorso diagonale principale che lo attraversa. Per il reperimento delle risorse economiche è stata immaginata la creazione di marchio “Pomarium” da attivare per la produzione e vendita di marmellate, conserve biologiche e miele, oggetti di design di legno del melo, organizzazione di mercati settimanali della frutta e verdura biologica nel pomarium, un Festival Mozartiano ed una Manifestazione “Artepomarium”. Si propone anche un tema conduttore per un possibile percorso tematico per i bimbi, legato alla fiaba del 'Flauto magico' di Mozart. E’ una storia adatta all'infanzia animata da suggestivi personaggi che prende spunto dalla presenza di Mozart documentata a Bressanone, in occasione di tre suoi soggiorni al Palazzo dei Vescovi.